di Vittorio Biancardi
Dopo il 1968
È in un panorama mutato, quindi, che Spartacus continua le sue pubblicazioni nel periodo che va dal 1969 al 1988, anno della morte di René.
Lungo questo arco di tempo il numero dei libri prodotti dalla casa editrice registra un aumento considerevole. Sono circa 50 i testi che si vanno aggiungendo al catalogo, senza contare le riedizioni1. Il mercato del libro «politico», intanto, conosce una relativa flessione positiva. Dopo il 1959, l’editore François Maspero2 si rende protagonista della pubblicazione di un buon numero di titoli sulla storia del movimento operaio, nonché numerosi libri di autori suoi contemporanei. Nel frattempo, le edizioni del Partito Comunista lavorano per dare alla luce un gran numero di testi classici del pensiero marxista. Ma le correnti minoritarie, escluse dalla storia ufficiale, faticano a trovare il loro spazio. Pubblicazioni come i Cahiers Spartacus contribuiscono alla diffusione e al rafforzamento del pensiero di tali correnti. Escono in quegli anni una ristampa della Réponse à Lénine di Herman Gorter e i Souvenirs sur Rosa Luxemburg di Louise Kautsky.
Pour René Lefeuvre, comme vingt ans plus tot, il s’agit de faire connaître non seulement la pensée, diverse, des courants non-léninistes historiques du socialisme, mais aussi d’apporter des ponts de vue sur les évenements contemporains s’inscrivant dans la continuité de ces courants. Sa force, ce sera de reunir autour de ce projet des petits groupes, des individus de toutes les génerations qui acceptent la pluralité des point de vue, des experiences, qui ont compris que le sectarisme est souvent le produit d’une pensée qui ne se confronte plus a la pratique. Les événements de Pologne, le développement du capitalisme en Chine, la révolution portugaise de 1974, des réflexions de collectifs sur la pratique syndicale ou les voies de l’abolition du salariat alimenteront le catalogue au meme titre que des études historiques ou des textes de Karl Marx, de Max Stirner, ou d’Anton Pannekoek.3
I contenuti delle pubblicazioni riflettono l’interesse per le tematiche e le situazioni che suscitavano un interesse diretto nei militanti: la rivoluzione culturale cinese, le rivolte operaie in Polonia, la rivoluzione portoghese. Inoltre, autori considerati libertari e altri della corrente comunista detta « dei consigli» contribuiscono ad arricchire un già consistente catalogo.
L’afflusso delle collaborazioni, il ritmo delle pubblicazioni convincono René Lefeuvre a riprendere a pubblicare una rivista. Nasce così “Spartacus – Socialisme et liberté”, di cui escono quindici numeri dal 1974 al 1979.
Risale a questo periodo la fondazione dell’associazione che porta il nome di «Les Amis de Spartacus».
Grazie ad essa, l’attività editoriale dura ancora oggi, registrando una longevità senza pari: si tratta a tutti gli effetti della più vecchia casa editrice militante ancora attiva4 sul suolo francese, e più precisamente a Parigi. La sua eredità è cospicua. Oltre a più di 300 titoli, esistono due archivi a testimoniare la storia delle edizioni. In essi sono contenuti materiali non solo strettamente legati all’attività di Lefeuvre e compagni, ma anche alla storia del movimento operaio, all’evoluzione del pensiero socialista in Francia, alla storia dell’editoria francese5.
Gli “Archives Spartacus”.
Con il nome di Archives Spartacus si indica convenzionalmente un fondo personale di documenti che René Lefeuvre donò alla BDIC6. L’elenco completo del materiale consta di 24 pagine su cui sono segnati i titoli e le copie delle riviste e le tematiche dei dossier7. Le donazioni non furono effettuate tutte in un solo momento; la prima donazione risale al 19798 L’ultimo dono risale al 18 giugno 1982, sei anni prima della morte. Le donazioni intermedie risalgono al novembre 1980 e all’ottobre 1981. È quindi nell’arco di quattro anni che l’editore donò gran parte del materiale collezionato nel corso degli anni a una biblioteca pubblica.
Il fondo è costituito per la maggior parte da riviste prodotte da gruppi di sinistra e sinistra extra-parlamentare, anarchici, autonomi, femministi e organizzazioni sindacali. Questa collezione è oggi a disposizione del pubblico.
Michel Dreyfus9, studioso e storico del movimento operaio, conosceva Lefeuvre personalmente; lo descrive come un militante autodidatta di un rigore impressionante, appassionato di scrittura. Fu lui a consigliargli di timbrare tutti i documenti che fanno parte del fondo.
«[…] j’ai lui dit de tamponner chaque document avec le tampon «Archives Spartacus, René Lefeuvre.»10 Oggi i documenti appartenenti al fondo sono riconoscibili proprio a partire dal timbro. Accade, talvolta, che dossier finiti nel dimenticatoio in qualche pila di cartelle vengano casualmente ritrovati in qualche ufficio, come è accaduto a Franck Veyron:
j’en trouve encore. Par exemple, l’autre semaine, un dossier sur un petit parti anticommuniste belge. Dessous il y avait le tampon Spartacus. Au lieu de conserver comme un fond dans son intégrité, c’était éclaté dans plein de choses différents. Avec pas toujours des indications sur la provenance. Encore cet matin, par hasard, on avait en magasin beaucoup de carton de choses qui ne sont jamais été traités, il y avait un dossier jamais regardé, avec dedans des tracts d’un syndicat des années 60, avec le tampon.
On ne peut pas parler des Archives Spartacus; il s’agit plûtot d’une collection.11
Come ben precisa il curatore della biblioteca, definire “archivio” il fondo di René Lefeuvre è improprio. Un archivio – composto da uno o più fondi – deve essere ordinato per potere essere definito tale. Nel caso del fondo in questione, i documenti sono stati suddivisi per aree tematiche secondo le categorie della biblioteca. L’unico elemento che costituisce una dimostrazione dell’integrità del fondo è il timbro con impresso il logo degli “Archives Spartacus – René Lefeuvre”. Siamo davanti a un problema di ordine archivistico: il principio del respect des fonds non è stato, in questo caso, rispettato12. Per restaurare il fondo originale di René Lefeuvre, e poter quindi parlare di “Archives Spartacus”, vi è un grande lavoro da fare di reperimento e di riordinamento delle fonti.
La raccolta di riviste, libri e materiale grigio, in parte fu ritrovata negli anni a ridosso del 1968 da Serge Quadruppani e François Cerutti. Il ritrovamento avvenne quasi per caso13, nel municipio del V arrondissement.
Sono stato io, insieme al mio amico François Cerutti, che era impiegato della Vieille Taupe, a scoprire questi cartoni strapieni di vecchie cartacce precisamente nelle cantine del Municipio del Quinto arrondissement – vicino al Panthéon. Li abbiamo portati nel retro-bottega della libreria, abbiamo cominciato a fare delle schede, ma poi abbiamo rinunciato; era al di là delle nostre forze. René ha deciso quindi di affidare i documenti alla Bibliothèque de Documentation Internationale contemporaine à Nanterre.14
E una di Cerutti, in cui sottolinea la natura di non-archivio della raccolta:
Concernant les Archives Spartacus il faut préciser que ces documents que j’ai trouvé dans les caves de la Mairie du Veme arrondissement de Paris n’étaient pas vraiment les archives elles-mêmes des Cahiers Spartacus mais des documents que René Lefeuvre avait réuni dans le cadre de sa vie militante. Suite à cette découverte nous avions décidé d’ouvrir un “centre de documentation” dans la salle arrière de notre librairie. Ce centre était libre d’accès et de nombreux militants sont venus le consulter, comme Daniel Cohn-Bendit par exemple. C’est dans le cadre de la réalisation de ce “centre” que avec l’aide de Serge Quadruppani j’ai créé des fiches permettant d’avoir un guide pour chercher les documents. Bien entendu quand la librairie a fermé ses portes l’ensemble du fond Spartacus a été remis à René. A cette époque je n’étais plus à Paris et je n’étais pas dans l’association les “Amis de Spartacus”. C’est pourquoi je ne sais pas ce que sont devenues ces fiches.15
Non si ha notizia certa circa l’ubicazione attuale delle schede menzionate da Cerutti, potenzialmente utili a ricostruire l’integrità del fondo. Se è vero che la storia di un’istituzione viene trasmessa dal suo archivio, è altresì vero che una storia esaustiva delle edizioni Spartacus e del loro fondatore non si potrà scrivere fino a quando i fondi rimanenti alla BDIC non saranno ordinati e catalogati.
Spartacus e la critica allo stalinismo
Come scriveva Luis Janover, anche in Francia coloro che si interessano da vicino alla storia sociale, e compresi i militanti politici, probabilmente non hanno mai sentito parlare di Spartacus e di René Lefeuvre. Questa mancanza di interesse è oltremodo curiosa, poiché il portato politico dei testi pubblicati da Spartacus non è secondario. Oltre che dal punto di vista formale e storico, infatti, l’originalità della casa editrice è dovuta al contenuto di tali libri.
Considerando gli autori e i titoli pubblicati negli anni durante i quali si consumò il conflitto che devastò la Spagna dal 1936 al 1939, infatti, si nota che la critica rivolta alla politica interventista e contro-rivoluzionaria del regime staliniano fu prodotta in pieno corso degli eventi16. All’attacco contro i crimini di guerra e contro i massacri ai danni di trotskisti e anarchici durante la guerra di Spagna, si aggiunga la denuncia dei campi di concentramento del regime; ciò mentre il dittatore sovietico era ancora in vita. Sono due motivazioni che bastano per permetterci di considerare come storicamente rilevante lo sforzo del gruppo Spartacus: tale sforzo è la testimonianza del fatto che già ai tempi esisteva una opposizione reale alla lettura storica che vedeva la rivoluzione russa come un esempio di rivoluzione riuscita.
Un’altra novità rilevante, della quale abbiamo finora solamente accennato, riguarda la presenza nel catalogo di Rosa Luxemburg, ad oggi innalzata nel pantheon dei classici del pensiero rivoluzionario. All’epoca della sua pubblicazione in Francia, negli anni Trenta, in pochi la consideravano, anche a causa della rilettura profondamente critica che il Partito Comunista, agli ordini della Seconda Internazionale e del regime sovietico, ne fece in seguito alla disfatta della rivoluzione tedesca, avvenuta nel 1919.
Il primo titolo di Rosa Luxemburg – La révolution Russe17 – fu pubblicato nella serie dei Cahiers Spartacus nel 1937, e ripubblicato nel 1946. Risale allo stesso anno Marxisme contre dictature18. Nei due anni successivi, venivano pubblicati altri tre testi dell’autrice polacca: Reforme sociale ou révolution?19, un attacco al riformismo teorizzato da Bernstein; Gréve generale, parti et syndicats20, e Lettres de prison: la vie héroique de Rosa Luxemburg21, ripubblicato nel 1948. Negli anni successivi la Luxemburg rimane uno degli autori più presenti nel catalogo: è del 1969 Grèves sauvages, spontanéité des masses22, del 1973 L’expérience belge. Lénine et les syndicats23, seguito dall’inedito Letters et tracts de Spartacus24. E’ del 1977, invece, la raccolta di saggi intitolata Rosa Luxemburg e sa doctrine25. Le pubblicazioni si susseguirono tra ristampe e titoli minori, fino al 2012, anno della pubblicazione della biografia di Peter Nettl26, che rimane tuttoggi un riferimento per gli studiosi del pensiero e della vita della grande rivoluzionaria. Spartacus è a tutti gli effetti tra le prime case editrici che pubblicarono e contribuirono alla diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Francia.
Infine, soffermandosi sul catalogo, si nota la presenza di autori perlopiù sconosciuti al di fuori della ristretta cerchia di militanti e studiosi di storia del movimento operaio. In particolare, ve ne sono alcuni, appartenenti alla cosiddetta sinistra germano-olandese (una corrente consiliarista, critica nei confronti della deriva autoritaria assunta dalla rivoluzione russa), che rivestono un’importanza tutta particolare nella storia della maturazione del pensiero marxista e rivoluzionario: Anton Pannekoek27, Hernan Gorter28, Paul Mattick29, sono solamente tre esempi di autori verso i quali René Lefeuvre rivolse più volte la sua attenzione.
Conclusioni
Le edizioni Spartacus costituiscono una parte fondamentale della tradizione editoriale militante francese: hanno contribuito alla diffusione del pensiero socialista e dell’azione rivoluzionaria lungo tutto l’arco del ventesimo secolo. Ad oggi, il lavoro editoriale continua. “Les Amis de Spartacus” è un’associazione composta da una decina di aderenti30. Il suo obiettivo è quello di continuare il lavoro dell’editore, secondo la stessa prospettiva trasversale e radicalmente opposta a ogni forma di autoritarismo. Il lavoro di ricostruzione dell’archivio della casa editrice e degli Archives Spartacus è ancora agli albori; tale lavoro costituisce un nodo importante nella ricostituzione di una verità storica, la stessa che diede vita a quel fenomeno politico, che ancora oggi spesso occupa le prime pagine dei giornali, chiamato, forse impropriamente, ultragauche.
un ringraziamento speciale va ai compagni-e della libreria Calusca (in
particolare Robi e Giulia), senza i quali questa ricerca non sarebbe
stata possibile
1Rimando al catalogo pubblicato sulla mostra virtuale http://edizionispartacus.altervista.org/it/catalogo/
2J. Hage, L’édition politique d’extrême gauche au XXᵉ siècle, essai d’histoire globale, Lyon, Presses de l’ENSSIB, 2013.
3Jean Michel Kay, Un éditeur pour le socialisme libertaire, 2009.
4L’anno scorso si è festeggiato l’ottantesimo anniversario della casa editrice.
5Il primo è l’archivio vero e proprio della casa editrice, conservato a Parigi al numero 8 di Impasse Crozatier nel dodicesimo arrondissement, l’altro è il fondo personale di René Lefeuvre donato da lui medesimo alla Bibliothèque de Documentation Internationale Contemporaine che oggi è ospitata nel campus dell’università di Paris 10, a Nanterre. Quest’ultimo fondo è anche conosciuto con il nome di «Archives Spartacus» (anche se, come vedremo, il termine archivio è qui usato impropriamente)
6Bibliothéque de Documentation Internationale Contemporaine, con sede a Nanterre.
7 L’elenco conservato alla BDIC datato giugno 1982 parla di 3337 numeri di 139 titoli di riviste differenti.
8 All’elenco segue una nota che recita: «La BDIC ne possedait aucune de ces titres».
9Dreyfus ha compilato la notizia biografica di René Lefeuvre comparsa nel dizionario della storia del movimento operaio di J. Maitron.
10 Ivi.
11 Intervista a Franck Veyron e Gianni Carrozza del 20/01/2016.
12Carucci, P., Le fonti archivistiche. Ordinamento e conservazione, Carocci editore, 1983
13Il racconto del ritrovamento è riportato nel libro di F. Cerutti D’Alger à Mai ’68. Més années de révolution, Spartacus, 2010
14 Intervista a S. Quadruppani, 12/12/2015.
15 Intervista a F. Cerutti, 03/01/2016.
16Prader Jean, Au secours de l’Espagne socialiste, Spartacus n. 3, prima serie, coll. Juliàn Gorkin, 64 p, 1936; Ollivier Marcel, Le Guépéou en Espagne : les journées sanglantes de Barcelone du 3 au 9 mai 1937, Spartacus Mensuels n. 6, prima serie, coll. René Lefeuvre, Groupe DAS, 64 p, 1937; Prudhommeaux André e Dori, Catalogne 1936-1937, Spartacus Mensuels n. 7, prima serie, 60 p, 1937; Landau Katia, Le stalinisme en Espagne, Spartacus Mensuels n. 11, prima serie, pref. Alfred Rosmer, 48 p, 1938, Lapeyre Paul, Révolution et contre-révolution en Espagne. Spartacus Mensuels n. 9, prima serie, 32 p, 1938
17Luxemburg Rosa, La révolution russe, Spartacus n. 4, prima serie, trad. fra. Marcel Ollivier, pref. Michel Collinet, 64 p., ristampato nel 1977
18Luxemburg Rosa, Marxisme contre dictature, senza Liberté de la critique et de la science, Spartacus, serie A, num. 5, trad. fra. pref. Lucien Laurat, ill. Falck, 48 p., ristampato nel 1974
19Luxemburg Rosa, Réforme sociale ou révolution?, Spartacus, serie A, num. 19, pres. trad. fra. Bracke, 112 p. Il testo fu soggetto a ristampa nel 1972 e nel 1997.
20Luxemburg Rosa, Gréve générale, parti et syndicats, Spartacus, serie A, num. 21, avant-propos, trad. fra Bracke, intro. Paul Frolich, 80 p.
21Luxemburg Rosa; Foucher Berthe, Lettres de prison: la vie héroique de Rosa Luxemburg, Spartacus, serie A, num. 25, 48 p.
22Luxemburg Rosa; Mehring Franz, Grèves sauvages, spontanéité des masses, Spartacus, serie B, num. 30, pref. Pierre Guillaume, 52 p.
23Luxemburg Rosa; Schwartz Solomon, L’expérience belge. Lénine et les syndicats, Spartacus, serie C, num. 5, pref. Pierre Guillaume, Raymond Guilloré, 140 p.
24Luxemburg Rosa, Letters et tracts de Spartacus, Spartacus, serie C, num. 7, intro. René Lefeuvre, Serge Lefeuvre (Serge Quadruppani), 204 p.
25Collectif Spartacus, Rosa Luxemburg et sa doctrine, Spartacus, serie B, num. 80, coll. Simon Rubak, Guy Sabatier, Galar, Maurice Jaquier, Jean Michel Kay, René Lefeuvre, Jean Météry, contiene il testo tradotto di La révolution russe e una bibliografia delle opere di Luxemburg, 208 p.
26Nettl John Peter, Rosa Luxemburg, Spartacus, serie B, num. 182, 566 p.
27Pannekoek Anton, Les conseils ouvrier (Tome I), Spartacus, serie B, num. 114, trad. fra. pref. note di I.C.O., 224 p.
28Gorter Hernan, Réponse a Lénine, la maladie infantile du communisme, Spartacus, serie B, num. 27, rilancio della brochure originale del 1930, pref. Groupes Ouvriers Communistes, 112 p. Per una critica del pensiero di Gorter cfr. La révolution allemande et le spectre du prolétariat, in “Invariance”, serie II, n. 5, 1974
29Mattick Paul, Le marxisme hier, aujourd’hui et demain, Spartacus, serie B, num. 123, pref. M. Buckmiller, trad. fra. Claude Orsoni, 158 p.; Rühle Otto, Mattick Paul, Fascisme brun, fascisme rouge, Spartacus, serie B, num. 63, trad. fra. J.M. e A. Laurian, A. Juliette, 96 p.
30Tra cui Daniel Guerrier, Jean Paul Desertine, Jean-Michel Kay, Julien Chuzeville
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Edizioni spartacus: http://spartacus.atheles.org/
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Serie completa riviste Masses, e Spartacus : http://archivesautonomies.org/spip.php?article62
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Articoli sulla storia di Spartacus e sulle correnti del marxismo eretico: https://bataillesocialiste.wordpress.com/
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Mostra virtuale sulle edizioni e su René Lefeuvre: http://edizionispartacus.altervista.org